Il valore cortese che si compie, l'amore che lo vince
“poi sopra al'herba verde si distese
come fosse tra loro antica pace”
Nell'”Orlando
innamorato” l'autore desidera,come da lui affermato, raccontar “la
bella historia che il mio canto muove” e desidera cantarla al suo
pubblico, la corte ferrarese, cercando di soddisfarne le voglie e gli
interessi.
Vi è nel poema un passo significativo per molteplici
aspetti, ossia il duello tra Agricane e Orlando; come abbiamo detto, le
motivazioni che lo rendono un passo così importante sono diverse:
lo
è sia da un punto di vista narrativo, poiché si narra la battaglia che
porrà fine al primo libro, sia da un punto di vista etico-ideologico.
É
proprio in questo passo che l'ideologia cortese-umanistica emerge, dove
le virtù chiaramente esemplificate dai due eroi servono non solo a
gettare le basi di modello di eroe cavalleresco per eccellenza, ma
soprattutto sono necessarie al Boiardo per dare al suo poema un valore
anche paideutico, aspettandosi dalla sua corte un'imitazione dei valori
delineativi dei personaggi.
Le virtù trattate sono molte e davvero
significative per la comprensione dell'opera stessa: in primo luogo il
valore militare insieme all'amore cavalleresco ma sopratutto il
rapporto di humanitas che si crea tra Orlando e Agricane.
Se
cerchiamo di studiare a fondo il rapporto inter-soggettivo che si va
creando tra i due personaggi, ci pare chiaro che la vicenda non ruoti
principalmente attorno al duello, il quale funge più da cornice dove
porre la vicenda, e al valore militare dei due (che pure è alto e
assolutamente virtuoso) quanto al sentimento d'amore che provano,
fortemente radicato nella loro contesa, motivata quindi non solo dal
fatto che siano rivali in guerra, ma che lo siano specialmente in amore
(“cavalier, la dama gaglia lassar conventi, o far meco battaglia!”).
L'amore
è dunque un argomento importante, è la colonna portante dell'azione,
che collega le varie vicende e porta avanti la narrazione.
Oltre al
tema amoroso/militaresco, siamo di fronte a un altro aspetto per nulla
peculiare: il valore cortese che si attua nella disputa.
Infatti
mentre di giorno Orlando e Agricane combattono in virtù dell'onore
cavalleresco e della cortesia, tanto da aver dispiacere ad uccidersi e
da proporsi entrambi una via alternativa di salvezza, di notte la
contesa arriva a cessare, portando i due eroi a un dialogo e a un
confronto determinante.
Genialmente qui il Boiardo li spoglia della
vece di cavalieri,ponendoli in questo paesaggio idilliaco e del tutto
fantastico (che distacca l'”Orlando innamorato” dall'essere un poema
storico, ben conscio il Boiardo del carattere fantastico della
narrazione ) privandoli di un contesto reale che non li possa rendere
attuali, al fine di renderli modello etico da seguire per la sua
generazione.
Mentre Agricane afferma che al cavaliere si addice solo
l'amore e la spada, il Boiardo da voce a Orlando per incarnare il suo
modello di cavaliere e di umanista cortese per eccellenza: egli infatti
afferma, ponendosi in antitesi con Agricane, che oltre all'amore e alla
valenza fisica, il cavaliere per raggiungere la sua completezza, deve
distinguersi per intelletto e cultura, la cosiddetta doctrina.
È
dunque questa notte che fa emergere il carattere cortese-umanistico
della narrazione, dove l'humanitas si innalza su tutto resto; tuttavia
però il valore cortese non troverà un'attuazione completa.
Infatti,
come abbiamo detto, i due abbandonatisi al dialogo e alla conoscenza
dell'altro, riprenderanno però battaglia, poiché l'amore che arde
dentro entrambi supera il valor cortese che li legava.
Viene dunque
a crearsi nel testo una fortissima antitesi fra il rapporto di
humanitas e l'asprezza della loro contesa per la dama.
Quindi la
vera rivalità che si interpone tra gli eroi non è una rivalità di tipo
militare, di schieramento politico-sociale, bensì d'amore e d'etica:
in
questo senso può essere accettabile anche l'interpretazione che
Agricane incarni le virtù del medievale cavaliere narrato nella Chansòn
de Roland mentre Orlando il mezzo con cui il Boiardo cerca di farsi
fautore di una nuova visione dell'Uomo: l'uomo non più solo come
prestanza fisica, ma l'uomo come intelletto, l'uomo come essere
pensante la cui cultura lo eleva a uomo modello di uomini, e non ne
riduce il valore.
Questa però non è l'unica antitesi posta
dall'autore; ve n'è come sappiamo, una forse ancor più contrastate:
l'humanitas che rende Orlando e Agricane non più nemici ma uomini
intenti nel dialogo, e l'amore, che li rende nettamente in contrasto.
Se in un primo momento il valor cortese sembra avere la meglio,
tuttavia poco basta a far riardere la rivalità amorosa che si cela
dietro ogni movimento, ogni situazione e ogni contesa.
Possiamo in
conclusione affermare che sebbene ci sia una ricerca di quel valore che
ponga freno al diverbio, sebbene quel valore sia uno dei più importanti
secondo il mondo latino e umanistico che va delineandosi, l'amore
supera nella sua follia e nel suo ardere, qualsiasi forma di virtù
sostitutiva.